La spesa delle famiglie traina la ripresa

L’Istat si allinea alla Commissione Europea e stima per il 2016 una crescita del Prodotto interno lordo italiano del +1,1% a fronte del +1,2% preventivato dal governo nel Def. Nel rapporto sulle prospettive per l’economia italiana l’Istituto di statistica sottolinea che la domanda interna, al netto delle scorte, contribuirebbe positivamente alla crescita del Pil per 1,3 punti percentuali, mentre la domanda estera netta e la variazione delle scorte fornirebbero un contributo negativo pari a un decimo di punto percentuale ciascuna. Tradotto: la ripresa passa per i consumi degli italiani che stanno riprendendo fiducia e tornano a consumare. In particolare, spiega nel rapporto l’Istat, la stima preliminare del Pil per il primo trimestre 2016 (+0,3%) “ha confermato, seppure con intensità moderata, il proseguimento della fase espansiva dell’economia italiana avviatasi agli inizi dell’anno precedente. Alcuni dei fattori a supporto della crescita, quali il basso livello dei prezzi dell’energia, la riduzione dei tassi di interesse e il graduale miglioramento della fiducia tra gli operatori sono attesi produrre i loro effetti anche nell’anno corrente”. L’inversione di tendenza sul fronte dei prezzi non avverrà fino all’autunno: bisognerà aspettare la fine dell’estate, secondo l’Istat, per registrare la fine della deflazione e assistere a una debole crescita. Nel 2016 si consoliderà la ripresa dei consumi e ci sarà una progressiva accelerazione degli investimenti. Secondo le stime dell’Istat, la spesa delle famiglie in termini reali è stimata in aumento del +1,4%, alimentata dall’incremento del reddito disponibile e dal miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Per gli investimenti invece si prevede una ripresa del +2,7%, grazie al rafforzamento delle attese sulla crescita dell’economia e al miglioramento delle condizioni del mercato del credito.