Per aprile 2018 l’Ufficio Studi Confcommercio stima una crescita del PIL del +0,1% rispetto al mese precedente e del +1,1% sullo stesso mese del 2017. E’ il dato principale dell’ultimo numero di “Congiuntura Confcommercio”, da cui emerge una variazione al ribasso nel primo trimestre 2018 (da 0,2% a 0,1% congiunturale e da 1,4% a 1,2% tendenziale). A marzo l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è sceso dello 0,2% rispetto a febbraio e dello 0,5% nei confronti dello stesso mese del 2017, per effetto dell’indebolimento di molti indicatori congiunturali, in particolare dell’occupazione, che sta generando una stasi della domanda da parte delle famiglie. La flessione più significativa ha interessato gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-0,7%). Lievemente più contenuto il calo della domanda per i beni e i servizi per le comunicazioni (-0,4%). Di modesta entità (-0,1%) la diminuzione per gli alberghi ed i pasti e consumazioni fuori casa, per l’abbigliamento e le calzature i beni e i servizi per la casa.
Fatturati in calo e ritenute fiscali riducono la liquidità delle aziende
In tre mesi, nel periodo marzo/maggio 2024, gli investimenti nel settore dell’edilizia legati ai bonus edilizi, hanno registrato una contrazione nell’ordine del -17,4%. Ad aggravare la situazione delle aziende che lavorano nel comparto, l’incidenza delle ritenute...