Il 2017 della ceramica

Il 2017 registra un consolidamento della ripresa in termini di produzione e vendite complessive, in crescita di oltre 2 punti percentuali sul dato 2016, grazie ad una espansione delle esportazioni leggermente superiore al dato di mercato e ad un mercato interno che, pur chiudendo positivamente, ha rallentato nel corso dell’anno. E’ questo il quadro di pre consuntivo che emerge dalle elaborazioni di Prometeia, che stima per il 2018 un rafforzamento di tutte le variabili, nell’ordine di un ulteriore punto percentuale, con la sola eccezione del mercato interno che è atteso confermare i livelli attuali. Sono queste alcune delle principali evidenze presentate al Convegno di fine anno di Confindustria Ceramica, desunti dagli studi e dalle analisi realizzati dal Centro Studi dell’Associazione in collaborazione con Prometeia e BPER Banca Spa. In crescita il fatturato medio di settore (+21% dal 2007), con un EBITDA 2016 al 14% – pur in presenza di un divario importante tra grandi e piccole imprese –, in grado di portare la posizione finanziaria netta su livelli fisiologici. Il dato saliente rimane quello sugli investimenti: record nel 2016, dove il settore ha colto le opportunità di ‘Industria 4.0’ puntando con decisione sulla produzione delle grandi lastre. Il preconsuntivo elaborato da Prometeia evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica volumi di produzione e vendite intorno ai 425 milioni di metri quadrati, derivanti da esportazioni nell’ordine di 340 milioni e vendite sul mercato nazionale per 85 milioni. Elemento di novità è che in tutte le aree di destinazione del prodotto si registra un segno positivo, in modo particolarmente marcato nell’Europa Centro Orientale (variazione superiore al 5%) e nel Far East – tre punti e mezzo percentuali. Le previsioni per il 2018 descrivono un rafforzamento di circa un punto percentuale di produzione e vendite, attese attestarsi nell’ordine del +3%, trainate soprattutto dalla componente export. Tra i mercati più brillanti, i Paesi del Golfo ed il nord Africa.