Confcommercio su ipotesi riduzione IVA

Il taglio dell’IVA che ha in mente il Governo dovrebbe durare almeno “sei mesi” per dare una vera spinta ai consumi e dare “un impulso alla fiducia importante”. Ne è convinto il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, per il quale “le misure temporanee hanno per loro natura un impatto limitato, perché coloro a cui sono indirizzate non percepiscono la misura come un cambio di prospettiva, e quindi da una parte il costo di adeguamento alla nuova realtà, dall’altro l’assenza di una prospettiva di cambiamento, rischierebbero di rendere inutile o comunque molto poco efficace la misura”. “L’IVA sui consumi – puntualizza il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio – ammonta a circa 107 miliardi. Di questi, 3,2 miliardi vengono dall’aliquota al 4%, quella su alcuni beni alimentari; 30 miliardi dall’aliquota ridotta al 10% e oltre 73 miliardi arrivano poi dall’aliquota standard che sta attualmente al 22%. Un punto di aliquota standard vale 3,4-3,5 miliardi, quindi tre punti di riduzione, ad esempio dal 22 al 19 per cento, assomigliano a quei 10 miliardi di cui ha scritto qualche giornale. Se pensiamo a un arco temporale breve di un paio di mesi, giusto per dare fiato ai consumi, la manovra costerà sicuramente di meno ma avrà un impatto minore perché non cambiano le aspettative degli operatori”. Ovvero: “non c’è una vera riduzione di imposte – spiega Bella – per cui a parità di salari e stipendi i prezzi si abbassano strutturalmente di un maggiore reddito disponibile e quindi consumo di più. Al massimo io posso anticipare qualche acquisto”. Se invece si fa un’operazione su sei mesi “come ha fatto la Germania – ha proseguito – agendo sull’aliquota dal 10 al 5%, quindi dalla carne e al pesce ai servizi turistici, passando per la ristorazione, gli alberghi e l’elettricità, con un costo di 7,5 miliardi probabilmente si otterrebbe un valore e un impulso alla fiducia più importante”.