In Italia una persona su quattro a rischio povertà

La Banca d’Italia ha presentato nei giorni scorsi i risultati della nuova Indagine sui bilanci delle famiglie italiane, riferita ai dati 2016. “Rischio povertà” e crescente disuguaglianza due degli aspetti più significativi che emergono dal rapporto. Nel 2016 il reddito annuo familiare, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è stato in media pari a circa 30.700 euro (30.600 euro nel 2014). Si tratta di un valore ancora inferiore di circa il 15 per cento rispetto a quello registrato nel 2006, prima dell’avvio della crisi finanziaria globale. È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, tornata in prossimità dei livelli prevalenti alla fine degli anni novanta del secolo scorso. È aumentata anche la quota di individui a rischio di povertà, definiti come quelli che dispongono di un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello mediano. L’incidenza di questa condizione, che interessa perlopiù le famiglie giovani, del Mezzogiorno o dei nati all’estero, è salita al 23 per cento, un livello molto elevato. La ricchezza netta media e quella mediana sono diminuite del 5 e 9 per cento a prezzi costanti. Come in passato, il calo ha riflesso quasi interamente la caduta dei prezzi delle case. La quota di famiglie indebitate ha continuato a ridursi, al 21 per cento. Alla fine del 2016 le famiglie italiane disponevano in media di una ricchezza netta, costituita dalla somma delle attività reali e delle attività finanziarie al netto delle passività finanziarie, di circa 206.000 euro (218.000 euro nel 2014). Secondo l’indagine, la quota di ricchezza netta detenuta dal 30 per cento più povero delle famiglie, in media pari a circa 6.500 euro, è l’1 per cento; tre quarti di queste famiglie sono anche a rischio di povertà. Il 30 per cento più ricco delle famiglie, di cui solo poco più di un decimo è a rischio di povertà, detiene invece circa il 75 per cento del patrimonio netto complessivamente rilevato, con una ricchezza netta media pari a 510.000 euro. Oltre il 40 per cento di questa quota è detenuta dal 5 per cento più ricco, che ha un patrimonio netto in media pari a 1,3 milioni di euro. E’ inoltre aumentata la quota di famiglie che hanno dichiarato di essere riuscite, nel complesso dell’anno, a risparmiare parte del loro reddito (in media, dal 27 al 33 per cento).