Nomisma, meno di 500.000 compravendite residenziali nel 2020

the office building at shanghai,china

Le compravendite di abitazioni subiranno un calo di circa il 18% nel corso del 2020, passando da 603 mila a 494 mila: è questo il quadro che si ricava dal “2° Rapporto sul Mercato Immobiliare” realizzato da Nomisma e presentato il 22 luglio scorso in diretta streaming. Il trend negativo sarà tanto forte da ripercuotersi anche sul 2021, almeno per i primi mesi dell’anno. Tuttavia, dai dati dell’Osservatorio, emerge che le famiglie italiane non sono ancora totalmente consapevoli delle ripercussioni che questa crisi avrà sulla loro capacità di spesa e quindi anche sulla propensione all’acquisto di un’abitazione. Alla luce della situazione dovuta alla pandemia Covid-19, Nomisma ha delineato 3 diversi scenari di evoluzione del contesto macroeconomico e del mercato immobiliare italiano: “base”, “soft” e “hard”. Secondo lo scenario base, le compravendite per il mercato immobiliare residenziale dovrebbero attestarsi al di sotto delle 500 mila unità, passando dalle 603 mila transazioni del 2019 alle 494 mila del 2020 (-18%). Tale risultato può oscillare tra 471 mila (-22%) e 518 mila compravendite (-14,1%), a seconda che si consideri lo scenario più avverso o lo scenario più favorevole. Tutti e tre gli scenari prevedono che nella seconda parte dell’anno in corso il mercato rimanga debole. Ma la vera sfida sarà il 2021, sebbene le previsioni indichino un trend di lieve miglioramento. Lo scenario “soft” dell’Osservatorio prevede infatti un recupero delle transazioni già nella prima parte del prossimo anno: le compravendite potrebbero risalire fino a 537 mila. Nelle previsioni meno ottimistiche, invece, anche il 2021 non vedrà una sensibile ripresa.