Prezzari DEI, le precisazioni dell’editore

Riportiamo di seguito le precisazioni di DEI Tipografia del Genio Civile, diramate a seguito della pubblicazione, sul Corriere della Sera, dell’articolo “Superbonus 110%: già rimborsati 16 miliardi. I prezzi li decide un privato e lo Stato non controlla”.

“L’articolo a firma di Marco Bonarrigo e Milena Gabanelli pubblicato, su “Il Corriere della Sera” il 17 gennaio…. celebra l’importanza di DEI e LSWR Group, ma riporta anche imprecisioni e inesattezze. Entriamo nel merito. DEI non ha mai avuto nulla a che fare con il Genio Civile. FALSO. La Tipografia del Genio Civile è stata costituita nel 1869 dall’Ing. Luigi De Gaetani, i cui eredi nel 1941 l’hanno ceduta alla signora Lydia Bettini in Jacomelli (suocera del Bartoli citato nell’articolo), titolare della ditta DEI – Diffusione Edizioni Italiane, che da allora, unendo sotto la stessa ragione sociale le due aziende, si chiama DEI Tipografia del Genio Civile. A riprova del legame sostanziale e non solamente formale o meramente opportunistico con il Genio Civile, la Casa Editrice DEI ha pubblicato per molti anni la Tariffa dei Prezzi del Genio civile e la modulistica per la contabilità dei Lavori pubblici e privati. Occorre definire e monitorare 80 mila voci, servono un centinaio di esperti. DEI, solo 6 dipendenti e qualche consulente. FALSO. DEI si avvale di sei dipendenti e oltre trenta consulenti, tutti esperti nella materia specifica e con consolidata esperienza, che si adoperano quotidianamente per garanzia di affidabilità dei Prezzari da ben prima che venissero individuati come termine di riferimento per l’asseverazione dei prezzi per il Superbonus. Il know how esclusivo costruito da DEI per l’elaborazione dei Prezzari affonda nel 1959, anno in cui sono stati pubblicati per la prima volta. In 70 anni di attività DEI ha sviluppato processi e metodiche proprietarie che garantiscono un’alta qualità e che l’hanno portata ad essere il punto di riferimento del settore. Quali competenze hanno gli autori dell’articolo per analizzare i processi di aggiornamento e stimare i carichi di lavoro? L’abbonamento annuale costa 3.200 euro. FALSO. Nell’articolo si fa riferimento a un prezzo, 3.200 euro, che non si riferisce come indicato a un abbonamento annuale, bensì all’abbonamento triennale, peraltro relativo alla versione file di tutta la banca dati dei Prezzari, perimetro di contenuti ben più ampio rispetto a quello interessato dalla pratica Superbonus. È possibile invece acquistare i 4 Prezzari relativi al Superbonus in versione cartacea con relativo accesso a versione digitale cloud a un prezzo decisamente inferiore, pari a 384 euro annui (48 euro a Prezzario), prezzo che non è stato modificato da circa vent’anni, né tantomeno a seguito dell’inserimento dei Prezzari nel Decreto Legge del 6 agosto 2020. Potenziale conflitto di interessi tra prezzi e pubblicità a pagamento. FALSO. La tracciabilità dell’operato di DEI nei decenni attesta inequivocabilmente che nell’elaborazione dei prezzi è stata sempre adottata scrupolosamente una procedura qualificata di analisi delle medie di mercato senza privilegiare alcuna azienda. Tale modalità e processo è in vigore da ben prima dell’entrata in vigore della normativa sul superbonus. Il decreto prevede come unico riferimento le Guide DEI. FALSO. Il Decreto Legge del 6 agosto 2020 indica, insieme ai Prezzari DEI, anche tutti i Prezzari Regionali (gestiti dalle Regioni), che pertanto sono a tutti gli effetti alternative ammesse legittimamente per l’asseverazione delle pratiche Superbonus. La non completezza e il mancato aggiornamento tempestivo di alcuni Prezzari regionali fa sì che i professionisti si rivolgano ai Prezzari DEI. DEI non gode di alcuna esclusiva o monopolio, e qualsiasi nuovo operatore, sia pubblico sia privato, con un evidente congruo investimento in termini di risorse e competenze, può presentarsi sul mercato offrendo una banca dati dei prezzi dell’edilizia opportunamente calcolati e accreditarsi per essere parimenti riconosciuto. I listini Dei sono dettagliatissimi e aggiornatissimi. VERO. L’editore fa il suo mestiere, e lo fa bene. VERO