Tra il 50% e il 60% delle aziende del distretto ceramico di Sassuolo starebbe contemplando la chiusura dei forni, come conseguenza diretta della scarsità di materie prime e degli aumenti esponenziali dei costi di produzione. La guerra in Ucraina ha aggravato una situazione già molto difficile. Dall’Ucraina vengono normalmente importati nell’Unione Europea circa l’80% dell’argilla e il 12% del caolino e si stima che nel distretto emiliano le scorte attuali basteranno a coprire non oltre otto settimane di produzione. A loro volta, i prezzi del gas sono decuplicati: in base all’analisi pubblicata sul “Sole24Ore”, l’energia da sola è arrivata a pesare la metà del costo di un metro quadrato di piastrelle. “La cosa assurda – sottolinea il Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani – è che tutti noi stiamo raccogliendo ordini record. Ma come si fa a produrre una piastrella che ci costa più del prezzo al quale la vendiamo?”
Valvole e rubinetti italiani, un comparto strategico per il Paese
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