È stato presentato a Roma il 9 luglio il 38° Rapporto congiunturale e previsionale del CRESME sul mercato delle costruzioni. Sono confermati tutti i contraccolpi che il ridimensionamento dei bonus edilizi stanno producendo sul comparto e sulle filiere collegate. Secondo le stime del CRESME, gli investimenti nel settore costruzioni faranno registrare nel 2025 una flessione del -6,1% (dopo una crescita complessiva che, nel periodo 2020-2023 era stata pari al +45,3%). Questo dato tiene conto dei dati positivi del settore pubblico, con un +18,5% per la realizzazione di opere non residenziali e un +8,8% per le infrastrutture civili. Ma i dati più eclatanti riguardano il rinnovo del patrimonio edilizio, con un -11,2% previsto nel 2025, in cui risalta il -20,8% del rinnovo residenziale. Un vero e proprio crollo, che arriva dopo il -14% del 2024 e che dovrebbe essere seguito da un -11,3% nel 2026. Anche le nuove costruzioni abitative segnano il passo (-3,8%). CRESME sottolinea come la produzione di nuove abitazioni sia decisamente insufficiente, rispetto alla domanda generata dal numero di famiglie in costante aumento (si valuta un fabbisogno attuale di circa 250mila case).
Migliorano le prestazioni energetiche degli edifici italiani
Nel 2024 il patrimonio edilizio italiano compie un passo avanti significativo sul fronte dell’efficienza energetica. Gli edifici residenziali più performanti – appartenenti alle classi A4-B – raggiungono il 20% del totale, mentre quelli meno efficienti (classi F-G)...









