L’ISTAT ha diffuso i nuovi dati relativi al Pil e all’indebitamento delle amministrazioni pubbliche nel periodo 2020-2022, che evidenziano 81 miliardi di disavanzo extra, rispetto a quanto previsto, nei tre anni considerati. La causa dello scostamento è da ricondurre sostanzialmente ai crediti di imposta generati dai bonus edilizi, molto più ampi di quanto era stato ipotizzato, che con la cessione dei crediti e lo sconto in fattura vanno imputati interamente al disavanzo dell’anno in cui sono stati originati e non possono essere rateizzati nel quinquennio. Questo in considerazione della revisione concordata da Eurostat e Istat sui corretti criteri di imputazione del disavanzo generato dai bonus edilizi, a partire dal superbonus 110%. Il deficit 2022 sale quindi all’8%, quello del 2021 al 9% e quello del 2020 al 9,7%. Con una conseguenza intuibile: i margini finanziari per sostanziali modifiche al decreto-legge 11/2023, che ha improvvisamente bloccato cessioni dei crediti e sconto in fattura, sono estremamente ridotti.

Pompe di calore, un 2024 in lieve calo
In un contesto generale di difficoltà per la manifattura italiana, il settore delle pompe di calore elettriche si conferma come il più resiliente a livello europeo, trainato da un mercato sempre più orientato verso soluzioni sostenibili e ad alta efficienza...