Nel maggio scorso il “Misery Index Confcommercio” si è attestato a 16,5 punti, il livello più basso degli ultimi otto anni, in diminuzione di quattro decimi di punto rispetto ad aprile. Il miglioramento, tanto nel mese quanto nei primi cinque mesi dell’anno, è dipeso sia dal rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto (+1% su base annua, in rallentamento rispetto all’1,1% di aprile), sia da un miglioramento della disoccupazione (al 9,9%). Ma, sottolinea l’Ufficio Studi di Confcommercio, “la presenza di un contesto congiunturale sostanzialmente stagnante, i cui effetti potrebbero trasferirsi a breve sul mercato del lavoro, determina molte incertezze sulla possibilità che questo processo prosegua anche nella seconda parte del 2019”.
ANGAISA chiede il ripristino della decontribuzione Sud
Di fronte a scenari economici e di settore sempre più caratterizzati da incertezze e nuove sfide, ANGAISA esprime forte preoccupazione per le future prospettive delle aziende che operano nel mezzogiorno. Oltre ad aver confermato il forte (e atteso) ridimensionamento...