I dati diffusi dall’Inps nel mese di agosto lo confermano: la progressiva frenata del marcato dell’edilizia, non più trainato (come era avvenuto nei due anni precedenti) da bonus e superbonus e dai meccanismi legati a cessione del credito e sconto in fattura, sta avendo pesanti conseguenze anche sull’occupazione. Una situazione aggravata dalle emergenze climatiche, che hanno contribuito a rallentare, se non a bloccare, l’attività di numerosi cantieri. Mentre i dati nazionali relativi alle ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di luglio evidenziano un calo, quelle riconducibili alla cassa integrazione ordinaria nel settore edile fanno registrare un aumento significativo. Si tratta di ben 2,2 milioni di ore, con un incremento pari al +132,99% rispetto a luglio 2022; se consideriamo il primo semestre 2023, la crescita è pari al +18,7% (14,9 milioni di ore) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Fatturati in calo e ritenute fiscali riducono la liquidità delle aziende
In tre mesi, nel periodo marzo/maggio 2024, gli investimenti nel settore dell’edilizia legati ai bonus edilizi, hanno registrato una contrazione nell’ordine del -17,4%. Ad aggravare la situazione delle aziende che lavorano nel comparto, l’incidenza delle ritenute...