L’economia italiana sta rallentando. L’ultima edizione di Congiuntura Confcommercio, evidenzia per il secondo trimestre del 2023 una crescita congiunturale pari al +0,1%, mentre l’inizio del terzo quarto dell’anno “non sembra mostrare particolari segnali di risveglio”. Sul fronte degli investimenti ci sono segnali di stallo da parte delle imprese, a causa dell’indebolimento della domanda e di difficoltà sul versante del credito. Che la domanda rallenti lo dimostra la riduzione dello 0,6% annuo che emerge per giugno dall’Indicatore Consumi Confcommercio (ICC), sintesi del calo della domanda di beni (-1,5%) e della crescita di quella di servizi (+1,5%), che però mostra anch’essa segnali d’indebolimento. “La compresenza di elementi positivi e negativi sottolinea ancora una volta – osserva l’Ufficio Studi Confcommercio – come la situazione attuale preluda a diversi trimestri di crescita molto esigua. In ipotesi di svolgimento sfavorevole, l’evoluzione dell’economia italiana incontrerebbe episodi transitori di moderata recessione”.
Fatturati in calo e ritenute fiscali riducono la liquidità delle aziende
In tre mesi, nel periodo marzo/maggio 2024, gli investimenti nel settore dell’edilizia legati ai bonus edilizi, hanno registrato una contrazione nell’ordine del -17,4%. Ad aggravare la situazione delle aziende che lavorano nel comparto, l’incidenza delle ritenute...