È stato presentato il 6 luglio a Milano – nell’ambito dell’Hydrogen Summit promosso da Mostra Convegno Expocomfort – il “9° Rapporto Congiunturale e Previsionale del CRESME sul Mercato dell’installazione degli impianti negli edifici in Italia 2023-2025”, che vede ANGAISA fra i principali partner. Il nuovo studio ha messo in evidenza come, nel 2022, il valore dei bandi di gara di opere pubbliche che prevedono, con pesi diversi, attività di installazione, manutenzione e gestione di impianti civili e industriali, è giunto alla cifra di 60,8 miliardi. Si tratta di 7.891 bandi per attività di installazione, manutenzione e gestione di impianti civili e industriali, la realizzazione di nuovi impianti, la riqualificazione, manutenzione e gestione di impianti esistenti, nonché la costruzione/riqualificazione, manutenzione e gestione di altre opere complete di impianti civili e industriali. Un livello di spesa eccezionale, pari a 3.6 volte il livello medio annuo su cui il mercato si è attestato nel corso degli anni 2000. La recente fase di crescita, ripresa dopo la breve interruzione del 2020, trova riscontro nella dinamica espansiva che procede senza sosta dal 2018 a oggi, del numero e degli importi delle gare aggiudicate: è infatti in atto un importante processo di crescita, col valore record del 2022, quando i contratti aggiudicati di gare per lavori che coinvolgono impianti per un importo a base di gara superiore a un milione risultano 2.060, per un valore a base di gara pari a 45,7 milioni, quantità in crescita, rispettivamente, del 14% e del 45% rispetto al 2021. La classifica della spesa tra tutte le regioni italiane vede rappresentate tutte le macro aree geografiche nelle prime cinque posizioni. Nella classifica della spesa nel 2022 si trovano la Sicilia, in prima posizione con poco meno di 9 miliardi, seguita dalla Campania (effetto ferrovie in entrambe le regioni) con 6,1 miliardi, dalla Lombardia con 5,2 miliardi, mentre si scende sotto i 4 miliardi con Emilia-Romagna (di cui 1,4 relativi al servizio idrico integrato di Piacenza), e il Lazio (di cui 949 relativi alle gare per l’efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio dell’ATER Provincia di Roma). Si attestano nelle ultime posizioni della classifica, con un importo inferiore a un miliardo, Basilicata e Molise tra le regioni meridionali, e poi Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Meno della metà del mercato dei lavori che prevedono attività di installazione, manutenzione e gestione di impianti civili e industriali, è di piccola dimensione (con importo segnalato che non supera i 500 mila euro). Nel 2022 l’incidenza dei piccoli appalti si è ridotta, attestandosi sul 38%, con un conseguente calo anche del peso economico (poco più del 3% nel 2018, 2,7% nel 2019, 2,6% nel 2020, 2,2% nel 2021 fino a meno dell’1% nel 2022), e un rafforzamento del peso dei tagli più grandi. Viceversa, il 2022 segna una fortissima crescita delle gare di importo superiore a 50 milioni che, scese a 44 per una cifra d’affari a base di gara pari a 8,7 miliardi nel 2020, sono passate a 68 per un valore pari a 12,7 miliardi nel 2021, fino alle 167 per un importo di 37,4 miliardi nel 2022. Si tratta della tipologia di contratti con la crescita economica più rilevante, dell’ordine del 193%, per effetto della quale oltre la metà del valore del mercato degli impianti pubblici risulta concentrato in 167 interventi.
Fatturati in calo e ritenute fiscali riducono la liquidità delle aziende
In tre mesi, nel periodo marzo/maggio 2024, gli investimenti nel settore dell’edilizia legati ai bonus edilizi, hanno registrato una contrazione nell’ordine del -17,4%. Ad aggravare la situazione delle aziende che lavorano nel comparto, l’incidenza delle ritenute...