I risultati del sondaggio realizzato nei giorni scorsi dalla federazione Anima Confindustria (di cui fanno parte, fra l’altro, Aqua Italia, Assoclima, Assotermica e AVR) fra i propri aderenti, evidenzia che ben otto aziende su dieci registrano aumenti dei costi e prevedono marginalità ridotte nel primo semestre del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per una su dieci, l’erosione raggiunge o supera il 20%. Nonostante il recente rallentamento del tasso di inflazione e dei costi energetici, le imprese risentono della prolungata fase di crescita dei costi (in aumento fino al 20%, con punte che arrivano al 40%) e delle incertezze sul futuro andamento del mercato, aggravate dal recente dietrofront sui bonus edilizi, che ha scosso il comparto proprio in un momento in cui i mercati necessitano di stabilità. “Il repentino stop alle cessioni dei crediti e la cancellazione delle misure in favore degli investimenti, insieme all’alta volatilità dei mercati sta provocando un’incertezza che rischia di essere paralizzante” – commenta il presidente di Anima, Marco Nocivelli – “anche se i prezzi energetici si stanno stabilizzando, le imprese della meccanica vedono uno scenario di rallentamento della domanda e un’inflazione che si mantiene su livelli allarmanti”.
Osservatorio Vendite, il 2024 chiude a -5,48%
Dopo il 2023, anche il 2024 ha chiuso facendo registrare una contrazione dei fatturati rispetto all’anno precedente. Prosegue quindi il fisiologico “riallineamento” del mercato, legato in buona parte al ridimensionamento strutturale dei bonus edilizi e alla...