Sette fra le principali associazioni europee che rappresentano specifici comparti nell’ambito delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, hanno scritto il mese scorso al Parlamento europeo (più precisamente ai membri che fanno parte dell’ITRE – Committee on Industry, Research and Energy) per sollecitare l’adozione di una misura straordinaria, volta a introdurre l’etichettatura obbligatoria delle caldaie attualmente installate. La richiesta parte dalla constatazione che l’implementazione della Direttiva in materia di prestazione energetica nell’edilizia, attualmente in fase di revisione, non ha portato a un livello significativo di sostituzione di un parco caldaie in gran parte obsoleto e inefficiente. Si stima che siano circa 80 milioni i generatori di calore “inefficienti”, rispetto a un totale di 120 pezzi installati a livello europeo. Per questo motivo le associazioni AEBIOM, COGEN Europe, EGEC, EHI, EHPA, ESTIF e Hydrogen Europe hanno deciso di unire le forze per chiedere che i prodotti obsoleti vengano identificati ed etichettati, nell’ambito dei normali controlli legati alla manutenzione degli impianti, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i consumatori sull’effettivo grado di obsolescenza dei prodotti utilizzati. Ciò consentirebbe di promuovere una sempre maggior conoscenza e un conseguente utilizzo dell’ampia gamma di prodotti e sistemi esistenti, in grado di offrire soluzioni più efficienti, in gran parte legati alle energie rinnovabili.

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Nel 2024 il segmento degli impianti idrotermosanitari negli edifici ha perso un altro 2% in termine di valore della produzione. Questo uno dei dati più significativi contenuti nell’11° Rapporto congiunturale e previsionale del CRESME, dedicato al mercato...