Il Comitato di sicurezza finanziaria (CSF), presieduto dal Direttore Generale del Tesoro, ha pubblicato il nuovo rapporto dedicato all’ “Analisi nazionale sui rischi di riciclaggio”, che contiene fra l’altro una serie di dati relativi all’utilizzo del contante nel nostro Paese. In base a un’indagine condotta dalla Banca Centrale Europea, nel 2016 il contante è stato lo strumento più utilizzato nei punti vendita italiani: l’86% delle transazioni è stato regolato in contanti, rispetto al 79% registrato nell’Area euro. Con riferimento alla distribuzione territoriale delle transazioni, l’elaborazione dei dati, effettuata direttamente dalla Banca d’Italia, ha evidenziato come il contante resti lo strumento più utilizzato per le operazioni presso i punti vendita in tutte le regioni italiane, anche se con differenze significative. Il contante è risultato meno utilizzato al Nord e più diffuso al Centro e al Sud: le percentuali più basse di transazioni in contante sono state registrate in Lombardia (81%), Sardegna (82%) e Toscana (82%), mentre quelle più alte in Calabria (94%), Abruzzo, Molise e Campania (91%).
Fatturati in calo e ritenute fiscali riducono la liquidità delle aziende
In tre mesi, nel periodo marzo/maggio 2024, gli investimenti nel settore dell’edilizia legati ai bonus edilizi, hanno registrato una contrazione nell’ordine del -17,4%. Ad aggravare la situazione delle aziende che lavorano nel comparto, l’incidenza delle ritenute...