In occasione della recente presentazione del nuovo Rapporto Congiunturale e Previsionale, il CRESME ha evidenziato che, fra il 2020 e il 2022, nel settore delle costruzioni ci sono stati investimenti aggiuntivi rispetto al 2019 (anno pre-Covid) per un valore pari a 106 miliardi di euro. Si è trattato di una crescita in termini reali del +20,4% nel 2021 e del +14,9% nel 2022. Un peso specifico dell’edilizia, rispetto al PIL nazionale, che sale quindi al 13,9%. Ma dopo l’euforia degli ultimi anni, già il 2023 dovrebbe far registrare una brusca inversione di tendenza, complice il progressivo ridimensionamento del circolo virtuoso innescato dai bonus edilizi. Anche in occasione del Convegno ANGAISA Lorenzo Bellicini (Direttore del CRESME) ha sottolineato i rischi legati a una mancanza di strategia “attenta e consapevole” da parte degli operatori del settore. Sarà necessario scendere dal treno dei bonus per cercare di salire su quello legato alle nuove opportunità del Pnrr, che comportano una previsione di crescita delle opere pubbliche pari al +41,7%.

Direttiva Case Green, quanto costerà ristrutturare?
Un recente report di S&P Global Ratings evidenzia che migliorare l’efficienza energetica di un appartamento medio può comportare costi significativi. Entro il 2030, la spesa annuale stimata per l’Unione Europea dovrebbe ammontare a circa 76 miliardi di euro, se si...