Il digitale spinge le PMI italiane

Nel 2020 anche le PMI del commercio hanno compiuto il tanto atteso balzo verso il digitale. Con la crisi pandemica, il digitale ha permesso innanzitutto di mantenere attivi il dialogo con i consumatori e la vendita. Da un’analisi condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano, su 312 PMI italiane del commercio, è emerso che, a causa del lockdown, il 64% ha lanciato almeno una nuova modalità di contatto e di vendita (come app di messaggistica, telefono, email). I benefici riscontrati (raggiungimento di un numero più ampio di consumatori e mantenimento di un dialogo attivo con i clienti più fedeli) hanno spinto l’84% del campione a mantenere attive tali modalità anche in fase di riapertura dei negozi. Il digitale, dopo il lockdown, ha facilitato l’adeguamento dei punti vendita alle misure governative e alle nuove esigenze dei consumatori. Le soluzioni maggiormente adottate sono sistemi per il monitoraggio dello stato dei clienti (47% del campione), per il contingentamento degli ingressi (29%) e per il rispetto del distanziamento sociale in store (28%). Le PMI hanno lavorato anche sull’offerta di innovativi metodi di pagamento, contactless e mobile (67%) e sullo sviluppo di modelli omnicanale (42%). All’interno di queste aziende permangono vincoli di natura dimensionale: si tratta infatti di piccole imprese in cui è complesso reperire gli adeguati capitali di investimento e le giuste competenze per sviluppare progettualità innovative. L’emergenza ha però allentato alcuni vincoli all’innovazione (paura di ritorni poco certi, scarsa consapevolezza delle soluzioni esistenti…) e ha spinto le PMI a riflettere sull’offerta di nuovi modelli di relazione nel medio-lungo termine.