In base all’analisi contenuta nel recente rapporto diffuso dalla Banca d’Italia, nel nostro Paese la ricchezza reale supera i 6.000 miliardi, la ricchezza finanziaria i 4.000. Negli ultimi 70 anni la finanziarizzazione dell’economia è stata forte: nel 1950 si può stimare che la ricchezza reale fosse circa nove volte la ricchezza finanziaria. La ricchezza reale è 5,5 volte il reddito disponibile delle famiglie, con le abitazioni che contano per 4,6 volte; la ricchezza finanziaria è 3,8 volte il reddito disponibile. La ricchezza totale lorda è quindi circa 9,3 volte il reddito disponibile. Anche in Francia e Spagna la ricchezza reale delle famiglie è prevalente rispetto a quella finanziaria, al contrario di quanto avviene negli Stati Uniti e in Germania. Nella gran parte dei Paesi, ad eccezione di Germania e Giappone, dal 1995 a oggi le variazioni delle attività finanziarie sono derivate in maggior misura da variazioni dei prezzi degli strumenti – guadagni o perdite in conto capitale – piuttosto che da flussi di risparmio. Negli ultimi venti anni il portafoglio finanziario delle famiglie italiane è diventato più simile a quello medio dei paesi avanzati. Nel confronto con gli altri paesi, il debito delle famiglie italiane rimane il più basso.
Il terziario sempre più motore dell’occupazione
L'11 giugno l’Ufficio Studi di Confcommercio ha presentato la seconda edizione dell'Osservatorio Terziario e Lavoro. Il direttore Mariano Bella ha sottolineato che nel 2023, per la prima volta, il settore del terziario ha raggiunto la quota di oltre il 50% per quanto...