Rapporto CENSIS – CNDCEC, imprese sempre più in difficoltà

24/10/2019Società

Sono stati diffusi nei giorni scorsi i dati del “Barometro Censis-Commercialisti sull’andamento dell’economia italiana”, realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili attraverso la ricognizione delle valutazioni di un campione di 4.000 commercialisti italiani. L’economia reale va male e sembra destinata ad andare peggio. Per il 62,1% dei commercialisti italiani l’attuale situazione economica del Paese è molto o abbastanza negativa. Cosa accadrà nei prossimi dodici mesi? Per il 48,8% dei commercialisti il quadro economico rimarrà negativo come oggi, per il 38,7% peggiorerà e solo per il 12,5% migliorerà. Secondo il 91,3% dei commercialisti negli ultimi dodici mesi le aziende clienti hanno subito ritardi nella riscossione dei crediti. E per il 52,6% nell’ultimo anno i tempi si sono allungati rispetto all’anno precedente. Inoltre, per l’87,7% le imprese a loro volta hanno pagato in ritardo i loro fornitori. Sono numeri che documentano un cortocircuito fatto di crediti difficili da incassare e pagamenti rinviati. La Pubblica Amministrazione contribuisce alla spirale negativa. Nell’ultimo anno per il 60% dei commercialisti le aziende si sono trovate alle prese con ritardi nei pagamenti da parte della Pa. Rispetto a un anno fa, per il 30,6% l’attesa si è allungata, per il 53,5% è rimasta uguale, solo per il 7,7% è diminuita. La PA cattivo pagatore aggrava i costi per le imprese, soprattutto per quelle di piccole dimensioni. Secondo il 52,6% dei commercialisti negli ultimi dodici mesi è aumentato il numero di aziende che effettuano i versamenti dovuti al fisco oltre la scadenza mediante il ravvedimento operoso. Il dato sale al 54,7% nel caso delle microimprese e scende al 25,8% nel caso delle imprese più grandi. Nell’ultimo anno secondo il 47,7% dei commercialisti è aumentato il numero di aziende con debiti con il fisco scaduti e non pagati (mentre per il 43% il numero è rimasto invariato e solo per il 5,9% è diminuito). Il dato sale al 51,5% nel caso delle microimprese e scende al 22,5% nel caso delle imprese più grandi.

Condividi

Altri aggiornamenti in "Società"

Disagio sociale in netto calo ad agosto

Disagio sociale in netto calo ad agosto

Anche ad agosto è calato il disagio sociale misurato dal Misery Index Confcommercio, attestandosi a quota 9,4 rispetto al 10,2 del mese precedente, il livello più basso dall’inizio della serie storica. È l’effetto della riduzione della disoccupazione estesa, scesa al...

leggi tutto
Il terziario sempre più motore dell’occupazione

Il terziario sempre più motore dell’occupazione

L'11 giugno l’Ufficio Studi di Confcommercio ha presentato la seconda edizione dell'Osservatorio Terziario e Lavoro. Il direttore Mariano Bella ha sottolineato che nel 2023, per la prima volta, il settore del terziario ha raggiunto la quota di oltre il 50% per quanto...

leggi tutto

Perso il 42% dell’acqua potabile immessa in rete

Il nuovo rapporto statistico Istat, realizzato in occasione della giornata mondiale dell’acqua, mette nuovamente in risalto le principali criticità della rete di distribuzione dell’acqua potabile in Italia. Tanto più gravi di fronte all’acuirsi dei fenomeni estremi...

leggi tutto

Disastri ambientali, a rischio 1 pmi su 4

“È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro Paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli...

leggi tutto
Nel 2030 un milione di persone in meno in Italia

Nel 2030 un milione di persone in meno in Italia

Le nuove previsioni ISTAT sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2022, restituiscono tendenze difficilmente controvertibili. La popolazione residente è in decrescita: da 59 milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 mln nel 2030, a 54,4 mln nel 2050 fino a 45,8 mln...

leggi tutto