Congiuntura difficile, per ora tengono i consumi delle famiglie

Dopo un secondo trimestre 2023 negativo, anche le dinamiche dei mesi estivi sono state molto deboli: la stima che l’Ufficio Studi confederale affida all’ultimo numero di Congiuntura Confcommercio parla di una diminuzione dello 0,1% in termini congiunturali sia ad agosto che a settembre. Nel terzo trimestre si avrebbe dunque una crescita del Pil dello 0,1% rispetto al periodo aprile-giugno e dello 0,2% su base annua. Il 2023, ha spiegato il direttore dell’Ufficio Studi Mariano Bella, è “caratterizzato da fibrillazioni ereditate dalla fine del 2022. Nel 2024 si proseguirebbe con variazioni congiunturali trimestrali attorno a 0,3-0,4”. LIndicatore Consumi Confcommercio è sceso dello 0,2% su base annua, per effetto della flessione della domanda di beni (-1,1%), non compensata completamente dalla crescita sul versante dei servizi (+1,3%). L’Ufficio Studi Confcommercio stima che in due anni le famiglie italiane hanno cercato di sostenere i consumi intaccando la ricchezza finanziaria, con una perdita reale di 17.600 euro di potere d’acquisto.