Sono state diffuse nei giorni scorsi le nuove “proiezioni macroeconomiche per l’Economia italiana” della Banca d’Italia. Per l’economia mondiale si ipotizza una ripresa graduale, in linea con le valutazioni dei principali previsori. Le proiezioni incorporano inoltre un profilo di moderato rialzo delle quotazioni petrolifere. In Italia l’attuale politica di bilancio dovrebbe contribuire a sostenere l’andamento dell’attività economica. Sulla base di queste ipotesi, la crescita dell’Italia proseguirebbe, sostenuta dalla domanda interna. Nel terzo trimestre di quest’anno il PIL dell’Italia è aumentato del +0,3%, dopo l’inattesa frenata registrata in primavera; le informazioni congiunturali indicano un’espansione dell’attività economica nel trimestre finale dell’anno a un ritmo appena inferiore. In media, il PIL dovrebbe aumentare del +0,9% quest’anno; crescerebbe del +0,9% il prossimo e del +1,1% sia nel 2018 sia nel 2019. Tali valutazioni sono sostanzialmente in linea con quelle delle principali istituzioni internazionali. Nel confronto con le proiezioni macroeconomiche pubblicate lo scorso 6 giugno, prima dell’esito del referendum nel Regno Unito, la stima di crescita è più bassa, per circa 0,2 punti percentuali in media all’anno nel triennio 2016-18; la revisione riflette principalmente ipotesi meno favorevoli sull’andamento della domanda estera e dei tassi di interesse sui mercati internazionali. L’inflazione, marginalmente negativa nella media di quest’anno, risalirebbe lentamente (allo 0,9 per cento nel 2017, 1,2 nel 2018 e 1,5 nel 2019). Sosterrebbero l’inflazione i più elevati prezzi dei beni energetici importati. La dinamica dei prezzi sarebbe invece contenuta dall’andamento moderato del costo del lavoro; i salari comincerebbero ad accelerare solo nell’ultima parte dell’orizzonte di previsione.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...