I fallimenti tornano ai livelli pre-crisi

29/09/2017Mercato

Nel secondo trimestre del 2017 i dati relativi alle chiusure aziendali hanno rafforzato i segnali di miglioramento già emersi nei trimestri precedenti, mostrando che il sistema delle imprese italiane è ormai avviato verso l’uscita dal lungo periodo di crisi che ha colpito l’economia. Complessivamente, i dati tratti dagli archivi di Cerved indicano che tra gennaio e giugno hanno aperto procedure di default o di chiusura volontaria 36,5 mila imprese, il 5,3% in meno rispetto all’anno precedente e il livello più basso dal 2009. Il dato più incoraggiante, tra quelli monitorati dall’Osservatorio, è costituito dal forte calo dei fallimenti. Tra gennaio e giugno sono fallite 6.284 aziende, il 15,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 e un dato in linea con quelli osservati nello stesso periodo tra il 2001 e il 2006. Il miglioramento è generalizzato a tutte le aree geografiche della Penisola e a tutti i settori economici, con una tendenza particolarmente positiva nell’industria, già ampiamente sotto i livelli pre-crisi. Viceversa, nonostante il miglioramento in atto, il numero di fallimenti nelle costruzioni è ancora a livelli storicamente elevati. Le statistiche relative alle procedure concorsuali non fallimentari indicano un utilizzo sempre meno frequente del concordato preventivo. Nel complesso nei primi sei mesi del 2017 sono state aperte 822 procedure diverse dal fallimento, il 15,9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di queste procedure, le domande di concordato preventivo presentate sono solo 336, un ulteriore calo su base annua (-31,7%) e un crollo rispetto al picco osservato nello stesso periodo del 2013 (1.138 domande). Nella prima metà dell’anno sono tornate a ridursi anche le liquidazioni volontarie, dopo il dato negativo del 2016 che aveva interrotto un trend di miglioramento iniziato nel 2013. Tra gennaio e giugno hanno aperto procedure di chiusura volontaria 29 mila società in bonis, in calo del 2,5% rispetto al primo semestre 2016. I dati settoriali mostrano un miglioramento diffuso delle chiusure. Fallimenti e altre procedure concorsuali calano a doppia cifra in tutti i settori, con l’industria a confermarsi più in salute (-22,4% sia per i fallimenti che per le altre procedure) e i servizi che registrano tassi più contenuti (rispettivamente -12,9% e -14,2%). Le liquidazioni volontarie sono in calo nella manifattura e nel terziario ma non nelle costruzioni, dove il livello si ferma a quello dello scorso anno. Dal punto di vista geografico, i dati indicano miglioramenti generalizzati per le procedure di insolvenza, mentre risulta in crescita il numero di liquidazioni nel Nord Ovest. Particolarmente positivi i dati delle regioni del Nord Est, in cui fallimenti e le altre procedure diminuiscono a ritmi maggiori delle altre aree geografiche.

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