Dal 17 febbraio stop a cessione crediti e sconto in fattura. La posizione di ANGAISA.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.40 del 16.02.2023, il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023, entrato in vigore oggi, venerdì 17 febbraio. Il provvedimento dispone fra l’altro l’immediato stop (con alcune deroghe previste per i lavori in corso) alle nuove cessioni dei crediti fiscali e all’applicazione dello sconto in fattura legati ai bonus edilizi, escludendo qualsiasi possibilità di acquisto dei crediti da parte di Enti pubblici come Province e Regioni. Il decreto ridefinisce, inoltre, i confini della responsabilità dei cessionari dei crediti legati ai bonus edilizi, che saranno limitati ai soli casi di dolo e colpa grave, escludendo il concorso nella violazione per il fornitore che ha applicato lo sconto, e per i cessionari che hanno acquisito il credito, purché siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate. Questo il commento del Presidente ANGAISA Maurizio Lo Re: “Ci aspettavamo un cambio di rotta da parte del Governo, sull’assetto complessivo dei bonus edilizi e sui meccanismi legati a cessione del credito e sconto in fattura. Ma avremmo auspicato un percorso di revisione graduale e condiviso con tutte le principali federazioni e associazioni del settore. Troviamo francamente sconcertante che si sia passati dall’approvazione del provvedimento in Consiglio dei Ministri alla sua immediata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Oggi ci dobbiamo confrontare con uno scenario inedito, che non sarà facile gestire in maniera indolore. La nuova misura – che potrebbe essere ricordata come quella che ha riportato i bonus edilizi all’ “anno zero” – rischia di produrre un nuovo corto circuito, soprattutto su un comparto delle costruzioni già in forte sofferenza: secondo stime autorevoli, ammontano a 15 miliardi di euro attualmente i crediti incagliati, sarebbero 25mila le imprese che potrebbero fallire e 130mila i posti di lavoro a rischio. “Ci auguriamo che con la conversione in legge del provvedimento – sottolinea Maurizio Lo Re – possano essere introdotti correttivi e misure straordinarie per evitare di bloccare definitivamente il volàno che ha sostenuto il Pil e l’economia nazionale negli ultimi due anni. In ogni caso non possiamo non prendere atto di quanto avvenuto, guardando al futuro e raddoppiando il nostro impegno per valorizzare al meglio tutti gli incentivi fiscali che resteranno comunque applicabili nel medio e lungo periodo. Il reset imposto dal Governo contribuisce a mettere tutti gli operatori sullo stesso piano, nessuno potrà più contare su “rendite di posizione”. Da oggi siamo costretti a giocare una partita diversa, che potrà essere vinta solamente valorizzando ancora di più servizi e capacità di innovazione aziendale, per definire nuove strategie e modelli di offerta”.