La fiducia di imprese e famiglie non decolla

Secondo le più recenti stime ISTAT, a marzo l’indice di fiducia dei consumatori è calato rispetto al mese precedente, passando da 101,4 a 100,9. La diminuzione è dovuta principalmente al peggioramento delle aspettative sia sulla situazione economica generale che su quella personale. Rimangono invece stabili le attese sulla disoccupazione. In miglioramento, invece, la fiducia delle imprese, passata da 93,3 a 93,9, con servizi di mercato (da 85,7 a 85,3) e commercio al dettaglio (da 93,7 a 90,9) in controtendenza. La ripresa resta lontana. È questo, in estrema sintesi, il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio, per il quale al di là delle “deboli variazioni rispetto a febbraio, il mese di marzo chiarisce che le difficoltà oggettive sono crescenti, con un primo trimestre negativo in termini di Pil e consumi, mentre il sentiment degli operatori stenta a trovare un’intonazione decisamente positiva. Il che depotenzia le possibilità di ripresa”. Non a caso, “le imprese dei settori più colpiti – commercio al dettaglio, trasporti e logistica, turismo – riducono sensibilmente le attese sul giro d’affari del prossimo futuro. Industria e costruzioni, invece, paiono godere di migliore salute”.