Rapporto CRESME, per l’edilizia in arrivo il grande freddo

Laborers working on modern constraction site works in Dubai. Fast urban development consept.

Per il settore delle costruzioni si prospetta un 2024 particolarmente difficile, con una flessione degli investimenti complessivi stimata al -8,5% (dopo un primo lieve decremento pari al -0,6% nel 2023). Dati negativi che potrebbero essere ancora peggiori, se non ci fosse il mercato legato alle opere pubbliche e al genio civile a controbilanciare il vero e proprio crollo del rinnovo residenziale, oltre alla flessione relativa alle nuove costruzioni private, residenziali e non. Sono questi alcuni dei dati più significati contenuti nel 35° Rapporto congiunturale e previsionale che il CRESME ha presentato a Milano il 5 dicembre scorso. La frenata indotta dalla fine del boom legato ai bonus edilizi è in realtà iniziata già da qualche mese, e le previsioni dell’istituto di ricerca appaiono perfettamente allineate con quanto registrato da tutti gli osservatori di mercato realizzati dalle principali organizzazioni di filiera. Sono davvero eclatanti i dati degli investimenti nel rinnovo residenziale: dopo la clamorosa crescita del 2021 (+34,6%) e del 2022 (+31,6%), il 2023 farà segnare un -11,4%, con un pesantissimo -25,8% atteso per il 2024.