Trattamento idrico, lenta crescita del comparto nel 2023

Il mercato delle tecnologie per il trattamento idrico chiuderà il 2023 nel segno di una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente. Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria, il settore rappresentato da Aqua Italia – Associazione costruttori trattamenti acque primarie federata Anima – raggiungerebbe un fatturato di 334 milioni di euro entro la fine dell’anno, segnando +1,2% rispetto ai 330 milioni di euro del 2022. Timida crescita anche per l’export, che con 131 milioni guadagna 0,8 punti percentuali sui 130 milioni rilevati lo scorso anno. Commenta il presidente di Aqua Italia, Fabrizio Leoni Lo scenario di stabilità delineato dall’Ufficio Studi di Anima è coerente con il trend che sta caratterizzando il 2023 per molti comparti dell’industria meccanica. Considerando le tante difficoltà con cui la manifattura si sta interfacciando, tra crisi dei materiali, caro-prezzi e crisi geopolitiche, il nostro settore si mantiene solido, conservando una lenta crescita. Un settore che, nel panorama industriale italiano, ricopre un duplice ruolo, non solo traducendosi in valore economico, ma anche in una grande responsabilità rispetto alla tutela della risorsa idrica, la nostra risorsa più preziosa. Tra gli obiettivi di Aqua Italia, valorizzare e tutelare la risorsa acqua è l’intento principale che l’associazione porta avanti, grazie a una costante opera di sensibilizzazione e alla valorizzazione delle tecnologie efficienti che consentono di salvaguardare l’acqua e migliorare l’impronta ambientale. Consideriamo i prodotti della nostra manifattura come tecnologie al servizio della tutela dell’acqua. Tutela che, grazie alle tecnologie delle imprese, si traduce nella gestione sostenibile della risorsa idrica, con un minore consumo di plastica, la riduzione dell’inquinamento dovuto alla logistica, il risparmio energetico garantito dall’efficienza degli elettrodomestici”.