387.7 – Fisco. Questioni interpretative. Sostituzione caldaia e “bonus mobili” e spese per sostituzione sanitari

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n. 3 del 2 marzo 2016, recante: “Questioni interpretative prospettate dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale e da altri soggetti”.
Con la circolare in esame l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti su varie questioni interpretative riguardanti gli oneri detraibili e deducibili poste dal Coordinamento Nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale.
Di seguito si illustrano alcuni dei chiarimenti contenuti nel documento in esame.
Sostituzione Caldaia e “bonus mobili”
Le spese relative alla sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile come intervento di “manutenzione straordinaria”, consente l’accesso al bonus arredi, in presenza di risparmi energetici conseguiti rispetto alla situazione preesistente.
Non rileva a tal fine il fatto che tale intervento sia riconducibile anche nell’ambito della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica (art. 16-bis, lett. h), TUIR).
Spese per sostituzione sanitari
Le spese sostenute per la sostituzione dei sanitari e, in particolare, della vasca con altra vasca con sportello apribile o con box doccia non sono agevolabili ai sensi del sopra citato art. 16-bis, TUIR, in quanto si tratta di interventi di manutenzione ordinaria.
Resta fermo che la sostituzione della vasca e dei sanitari in generale può considerarsi agevolabile se detta sostituzione, singolarmente non agevolabile, sia integrata o correlata ad interventi maggiori per i quali compete la detrazione d’imposta in forza del carattere assorbente della categoria di intervento “superiore” rispetto a quella “inferiore”, come nel caso, ad esempio, del rifacimento integrale degli impianti idraulici del bagno, con innovazione dei materiali, che comporti anche la sostituzione dei sanitari.
La risposta è stata fornita dall’Amministrazione finanziaria dopo aver interpellato, al riguardo, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.