401.2 – Fisco. Bonus Amianto. Il 16 novembre click day per il bonus sulla bonifica dei capannoni

Il click day per accedere al bonus amianto per i capannoni si svolgerà il prossimo 16 novembre. Dopo un ritardo di qualche settimana, infatti, è stato pubblicato in Gazzetta  Ufficiale (n. 243 del 17 ottobre) il testo del provvedimento attuativo (Dm del ministero dell’Ambiente del 15  giugno 2016) del collegato ambientale (legge n. 221 del 2015) che apre la caccia allo sconto del 50% per i capannoni. Si chiude così un processo molto lungo, che ha portato prima il concerto del Mef e poi la registrazione della Corte dei conti  a fine agosto. Adesso si potrà finalmente passare alla fase di presentazione delle domande. Il nuovo bonus fiscale conferma le indiscrezioni delle scorse settimane.
E prevede uno sconto pari al 50% delle spese con un valore massimo di 200mila euro per impresa, spalmati su tre anni dal 2017 in poi. Il credito d’imposta, relativo a interventi del 2016, sarà assegnato fino ad esaurimento fondi (17 milioni totali, pari a 5,6 milioni all’anno, da scontare tramite compensazioni), secondo il meccanismo del “click day”. Trenta giorni dopo la pubblicazione del decreto scatterà la corsa alle domande. Quindi, si parte il prossimo 16 novembre. A beneficiare del credito di imposta saranno i titolari di reddito di impresa che effettuano interventi di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive durante il 2016. Secondo il decreto attuativo, sono ammissibili allo sconto fiscale “gli interventi di rimozione e smaltimento, anche previo trattamento in impianti autorizzati, dell’amianto presente in coperture e manufatti di beni e strutture produttive  ubicati nel territorio nazionale effettuati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il credito è riconosciuto nella misura del 50 per cento delle spese totali che, però, devono sempre superare l’importo minimo di 20mila euro. Il limite massimo dei costi ammissibili è pari a 400mila euro per ogni impresa, che equivalgono a 200mila euro di sgravio. Le spese devono risultare da un’attestazione di un professionista, come il presidente del collegio sindacale, un revisore legale, un commercialista o un consulente del lavoro. Il credito non è cumulabile con altre agevolazioni. Un punto importante della manovra riguarda le spese che è possibile finanziare. La legge n. 221/2016, infatti, non prevede il finanziamento di interventi successivi alla bonifica, come ad esempio il rifacimento delle coperture. Quindi, il decreto specifica che, oltre all’attività di bonifica in senso stretto, possono essere considerate eligibili esclusivamente le spese propedeutiche per le perizie, nel limite del 10% delle spese sostenute e comunque non oltre un ammontare di 10mila euro totali.
Il decreto, inoltre, prevede che il credito di imposta sia concesso solo per gli interventi che comportano la rimozione e lo smaltimento dell’amianto e non il semplice incapsulamento o confinamento, modalità diverse di messa in sicurezza.
Saranno, poi, finanziati solo gli interventi conclusi, cioè quelli di cui l’impresa possa comprovare i pagamenti effettuati e l’avvenuto smaltimento in discarica dei manufatti contenenti amianto entro il 31 dicembre del 2016. La misura, dopo la pubblicazione delle prime indiscrezioni, aveva incassato un altissimo livello di interesse da parte delle imprese. Ma, con il passare dei giorni, questo interesse è stato accompagnato da altrettanta apprensione: il motivo è che lo sconto sarà possibile per spese fatte nel 2016. Quindi, diverse aziende si sono trovate a fare investimenti senza sapere se il bonus sarebbe effettivamente decollato nei tempi annunciati del ministero. Adesso, la nebbia si è finalmente diradata ed è possibile muoversi.
Fonte: Il Sole 24 Ore